venerdì 19 giugno 2015

Berlino, la Champions e tu

A ormai dieci giorni dalla finale di Berlino, voglio dedicare qualche pensiero all'atto finale della Champions League a mente fredda e ( spero) libero da scorie di juventinità o di antijuventinità.
Non a caso il titolo del post rievoca un vecchio film con Alberto Sordi e Nino Manfredi ( Venezia, la luna e tu - D. Risi 1958) non tanto perchè la partita ne abbia richiamato la trama, quanto perchè il "tu" del titolo mi sembrava un ottimo punto di partenza.
Il "tu" è riferito a ognuno di noi, e a come abbiamo vissuto questo Barcellona- Juventus, stando o immaginando di essere a Berlino, davanti alla tv e contemplando la Coppa dalle grandi orecchie.
Il "tu" può essere una domanda reciproca da fare tra amici: "ma tu sei per la Juve o per il Barcellona?". Già, perchè l'Italia si è divisa tra i tifosi della Juventus, coloro che non tifano la Juve ma speravano vincesse perchè nelle competizioni europee si tifa comunque le italiane, e coloro che tifavano il Barcellona o meglio tifavano contro la Juve. Non è la prima volta che succede e non sarà l'ultima, tuttavia mi ha colpito l'asprezza, ma anche la bassezza del livello di "scontro" soprattutto su internet tra pro juventini e contro.
Non si può negare che tutti coloro che non tifano Juve abbiano provato perlomeno un sottilissimo piacere nel veder segnare e vincere il Barcellona,ponendo fine ai sogni di triplete dei bianconeri;ma da qui a fare cori da stadio,beh mi sembra un po esagerato e fuoriluogo. Il calcio e la Juve si dimostrano materia assolutamente divisiva in un'Italia che ormai per ogni materia si spacca in schieramenti opposti.
Per fortuna le due squadre ci hanno regalato una partita di altissimo livello,che nei giorni dello scandalo FIFA,ci ha riconciliato con il calcio.
Al di là di ogni fede e simpatia calcistica non si può non restare ammirati di fronte al primo goal del Barça: una poesia calcistica,un manifesto programmatico del calcio.La bellezza sta non tanto nel tiro finale di Rakitic ma nel movimento geniale di Iniesta,un taglio tra le linee juventine che lo proietta nell'area di rigore bianconera e dopo aver ricevuto da Neymar serve al centro Rakitic che non sbaglia il tiro. Rakitic,l'equilibratore del Barça,il raccordo tra la difesa e i tre extraterrestri dell'attacco blaugrana,corsa da mediano e piedi da trequartista; la chiave del gioco del Barcellona è lui, a mio modo di vedere.
A quel punto il Barça aveva in mano la partita e poteva chiuderla se non ci fosse stato Buffon a dire di no a Suarez. Qui emergono le qualità della Juve, che non possono non provocare ammirazione. Soffrendo,rischiando di capitolare, ma gradualmente si riprende, si riorganizza, comincia a contendere e recuperare ogni pallone con voglia e fermezza quasi militare, dimostrando di essere un gruppo unito capace di sopperire anche alla serata non brillantissima dei suoi uomini più tecnici, Pirlo e Tevez. Lo sforzo della Juve trova la sua realizzazione nel secondo tempo con il pareggio siglato dal suo uomo migliore, Morata, lesto a raccogliere una respinta di Ter Stegen; a questo punto la partita sembra aver cambiato verso, la Juventus dà la sensazione di poter passare in vantaggio,ma ecco che Messi conduce un contropiede letale finalizzato da Suarez: Barça ancora in vantaggio, vantaggio che durerà fino alla fine e sarà ampliato dal terzo goal siglato a tempo scaduto.
Giustamente il Barça ha sottolineato il valore della Juventus come un'aggiunta alla legittimazione del titolo vinto; è proprio vero, il valore di un titolo conquistato è dato anche dal valore degli avversari, e la Juve è stato un avversario degnissimo che ha creato molti più problemi di quello che il Barcellona si aspettava, e ha contribuito a che la finale sia stata una delle più belle degli ultimi anni sotto ogni aspetto.
E allora lasciamo da parte le polemiche italiane, le parole di Agnelli del lunedì dopo ( parole legittime e anche veritiere ma che non condivido nella sua forma) e grazie a Barcellona e Juventus per lo spettacolo offerto! Questa volta non valgono le parole di Brenno dopo il sacco di Roma "guai ai vinti!" ma va invece detto "onore ai vinti!"

Nessun commento:

Posta un commento