venerdì 19 giugno 2015

Ma il cielo è sempre più... azzurrino?

Ieri pomeriggio è iniziata per l'Italia Under21 la fase finale del Campionato Europeo, competizione che fino agli inizi degli anni 2000 vedeva un nostro dominio quasi incontrastato e che oggi invece non ci regala nessuna soddisfazione. Europeo, quello di quest'anno, che è tanto più importante perchè regala la qualificazione olimpica per Rio 2016.
Ebbene il nostro Europeo è cominciato come peggio non si poteva, con una sconfitta contro la Svezia arrivata nel peggiore dei modi e che mette la selezione di Di Biagio nella situazione di non poter più sbagliare contro Inghilterra e Portogallo, due gare che non saranno assolutamente una passeggiata.
La sconfitta contro la Svezia, dopo che l'Italia era passata in vantaggio ed era in superiorità numerica, apre ancora una volta una profonda riflessione sul livello dei nostri giovani, su come vengono formati, su cosa gli si insegna, sulla mentalità che acquisiscono.
Quello di ieri è stato un suicidio in piena regola, una partita persa davvero da "polli"! Andare in vantaggio, essere in superiorità numerica, non chiuderla e poi subire prima il pareggio, poi addirittura subire un'espulsione per un'assurda reazione e regalare un rigore evitabilissimo e senza senso per come si stava sviluppando l'azione, beh è davvero troppo!
E' evidente che in queste occasioni risultano evidenti tutti i limiti dei nostro calcio giovanile. Innanzitutto l'abitudine e l'attitudine a giocare partite di questo livello; i nostri giovani, rispetto ai loro pari età non ce l'hanno. Guidetti della Svezia ha giocato titolare e segnato parecchio nel Feyenoord e nel Celtic Glasgow, due squadre blasonate che gli hanno permesso di mettersi in mostra anche nelle competizioni europee; Kane è ormai un punto fermo del Tottenham in Premier League e in Europa ed ha esordito anche con la Nazionale maggiore. Berardi, tanto per citarne uno, ha giocato nel Sassuolo, forse tornerà alla Juventus ma con quante possibilità di ritagliarsi uno spazio importante? Troppi pochi componenti della nostra Under21 giocano titolari in serieA rispetto ai loro coetanei delle altre Nazionali, e questo si sente in campo, soprattutto nei momenti topici della partita, quando c'è da chiuderla o quando c'è da mantenere la calma e la lucidità per riorganizzarsi. Perciò appare tanto più insensato il modo in cui Sturaro si è fatto espellere, visto che è uno dei pochi che ha giocato in serie A e che con la Juve ha persino disputato bene una semifinale di Champions con il Real Madrid; da lui non ci si può aspettare un comportamento del genere.
Poi, senza voler colpevolizzare o criticare qualcuno, ma alcune scelte di Di Biagio non le ho comprese; Bardi ( che con un'uscita insensata, vista la posizione defilata di Ishak, ha causato il rigore per la Svezia), durante l'anno ha perso il posto nel Chievo a favore di Bizzarri: perchè non puntare su Sportiello che ha fatto tutto il campionato da titolare nell'Atalanta, giocando anche bene, al netto di un paio di fisiologici errori? Perchè inserire Bianchetti ( Spezia, serieB), di certo non irreprensibile nell'azione che ha portato al rigore per la Svezia, quando si ha, a detta di tutti gli addetti ai lavori, uno dei migliori difensori giovani italiani, vale a dire Romagnoli, il quale è stato uno dei leader difensivi della Sampdoria di Mihajlovic e si prepara a vivere una stagione da protagonista nella Roma?
Questi orrori difensivi fanno il pari con quelli visti nella Nazionale di Conte nelle ultime due partite con Croazia e Portogallo a firma di Astori e Ranocchia; a questo punto la domanda è: cosa si insegna ai difensori, come vengono scelti. Si smetta di puntarla solo sul fisico e sulle capacità di impostare l'azione: sono due qualità importanti, che aggiungono un qualcosa in più a un difensore, ma per prima cosa si torni ad insegnare i movimenti difensivi, anche i più banali! Assistiamo ad errori che fino a una quindicina di anni fa si vedevano sì e no tra serie C e serie D! Abbiamo bisogno di gente che almeno provi ad avvicinarsi alla lontana ai Baresi, Maldini, Nesta, Cannavaro, non di nuovi David Luiz che non verrà certo ricordato per le sue abilità difensive!
Ormai il nostro Campionato Primavera è obsoleto e non allenante; troppo alto il dislivello tra Primavera e prima squadra. E' necessario valutare bene l'introduzione delle squadre B e immettere almeno un piccolo limite agli stranieri presenti nelle nostre squadre giovanili. Se vogliamo davvero alzare il nostro livello e tornare ad essere competitivi, parte del rinnovamento del nostro sistema calcio non può non passare da questo punto; e sarebbe ora che club e Federazione uscissero dall'immobilismo nel quale sguazzano da anni e si mettano a tavolino tenendo al centro non i loro interessi strettamente economici ma la rinascita del calcio italiano. Certo la fiducia nell'attuale governance è prossima allo zero: forse due eliminazioni consecutive ai Mondiali al primo turno non sono bastate.
Con la speranza che la squadra di Di Biagio vinca alla grande le prossime due partite e mi faccia chiedere scusa a Sturaro, Bardi e Bianchetti! #ForzaAzzurrini
                                                                                                                        Andrea Scipione
da tvblog.it

Berlino, la Champions e tu

A ormai dieci giorni dalla finale di Berlino, voglio dedicare qualche pensiero all'atto finale della Champions League a mente fredda e ( spero) libero da scorie di juventinità o di antijuventinità.
Non a caso il titolo del post rievoca un vecchio film con Alberto Sordi e Nino Manfredi ( Venezia, la luna e tu - D. Risi 1958) non tanto perchè la partita ne abbia richiamato la trama, quanto perchè il "tu" del titolo mi sembrava un ottimo punto di partenza.
Il "tu" è riferito a ognuno di noi, e a come abbiamo vissuto questo Barcellona- Juventus, stando o immaginando di essere a Berlino, davanti alla tv e contemplando la Coppa dalle grandi orecchie.
Il "tu" può essere una domanda reciproca da fare tra amici: "ma tu sei per la Juve o per il Barcellona?". Già, perchè l'Italia si è divisa tra i tifosi della Juventus, coloro che non tifano la Juve ma speravano vincesse perchè nelle competizioni europee si tifa comunque le italiane, e coloro che tifavano il Barcellona o meglio tifavano contro la Juve. Non è la prima volta che succede e non sarà l'ultima, tuttavia mi ha colpito l'asprezza, ma anche la bassezza del livello di "scontro" soprattutto su internet tra pro juventini e contro.
Non si può negare che tutti coloro che non tifano Juve abbiano provato perlomeno un sottilissimo piacere nel veder segnare e vincere il Barcellona,ponendo fine ai sogni di triplete dei bianconeri;ma da qui a fare cori da stadio,beh mi sembra un po esagerato e fuoriluogo. Il calcio e la Juve si dimostrano materia assolutamente divisiva in un'Italia che ormai per ogni materia si spacca in schieramenti opposti.
Per fortuna le due squadre ci hanno regalato una partita di altissimo livello,che nei giorni dello scandalo FIFA,ci ha riconciliato con il calcio.
Al di là di ogni fede e simpatia calcistica non si può non restare ammirati di fronte al primo goal del Barça: una poesia calcistica,un manifesto programmatico del calcio.La bellezza sta non tanto nel tiro finale di Rakitic ma nel movimento geniale di Iniesta,un taglio tra le linee juventine che lo proietta nell'area di rigore bianconera e dopo aver ricevuto da Neymar serve al centro Rakitic che non sbaglia il tiro. Rakitic,l'equilibratore del Barça,il raccordo tra la difesa e i tre extraterrestri dell'attacco blaugrana,corsa da mediano e piedi da trequartista; la chiave del gioco del Barcellona è lui, a mio modo di vedere.
A quel punto il Barça aveva in mano la partita e poteva chiuderla se non ci fosse stato Buffon a dire di no a Suarez. Qui emergono le qualità della Juve, che non possono non provocare ammirazione. Soffrendo,rischiando di capitolare, ma gradualmente si riprende, si riorganizza, comincia a contendere e recuperare ogni pallone con voglia e fermezza quasi militare, dimostrando di essere un gruppo unito capace di sopperire anche alla serata non brillantissima dei suoi uomini più tecnici, Pirlo e Tevez. Lo sforzo della Juve trova la sua realizzazione nel secondo tempo con il pareggio siglato dal suo uomo migliore, Morata, lesto a raccogliere una respinta di Ter Stegen; a questo punto la partita sembra aver cambiato verso, la Juventus dà la sensazione di poter passare in vantaggio,ma ecco che Messi conduce un contropiede letale finalizzato da Suarez: Barça ancora in vantaggio, vantaggio che durerà fino alla fine e sarà ampliato dal terzo goal siglato a tempo scaduto.
Giustamente il Barça ha sottolineato il valore della Juventus come un'aggiunta alla legittimazione del titolo vinto; è proprio vero, il valore di un titolo conquistato è dato anche dal valore degli avversari, e la Juve è stato un avversario degnissimo che ha creato molti più problemi di quello che il Barcellona si aspettava, e ha contribuito a che la finale sia stata una delle più belle degli ultimi anni sotto ogni aspetto.
E allora lasciamo da parte le polemiche italiane, le parole di Agnelli del lunedì dopo ( parole legittime e anche veritiere ma che non condivido nella sua forma) e grazie a Barcellona e Juventus per lo spettacolo offerto! Questa volta non valgono le parole di Brenno dopo il sacco di Roma "guai ai vinti!" ma va invece detto "onore ai vinti!"

mercoledì 10 giugno 2015

Perchè Benchpoints

Benvenuti su Benchpoints!
Come primo post, mi sembra giusto presentare caratteri, peculiarità e obiettivi del blog.
Benchpoints sarà un blog che si occuperà di sport; una delle mie più grandi passioni è lo sport in generale. Posso affermare che li seguo quasi tutti, alcuni li ho praticati (basket e nuoto), altri avrei voluto praticarli (calcio e volley), altri ancora sono il mio hobby e il modo per tenermi in forma (mountain-bike e running).
Perciò, visto che mi è sempre piaciuto scrivere, mi son detto: "Perchè non unire la mia passione sportiva con la necessità di fissare le mie impressioni e le mie opinioni?"
Ecco com'è nata l'idea di Benchpoints: nell' NBA parlare di bench points significa misurare  l'apporto dei giocatori entrati dalla panchina, e nell'economia di una partita e della stagione intera è una statistica importante per valutare l'andamento e il valore di un roster.
Ebbene con questo blog io parto dalla panchina, non sono certo il primo ad aver avuto quest'idea, nè sono un giornalista professionista: sono solo, per il momento, un'aspirante giurista che vorrebbe dare il suo piccolo contributo nel mare magnum dei blog e dei siti d'opinione sportiva. Tratterò solo di eventi che seguirò in prima persona live o dalla poltrona di casa, ed esprimerò le mie opinioni e i miei commenti al riguardo, assicurando la maggiore imparzialità possibile; non voglio creare un blog di tifosi, o dove vengono scritte inesattezze faziose e trasfiguranti la realtà.
Buona lettura!!!
                                                                                                                   Andrea Scipione